Giovanni Migliore - Cittadino Modicano


Prossimo Consiglio Comunale:
Ordine del Giorno: - . -


ReplicaArgomento del Forum: Differenziazione a valle (teoria Valor Rec) Da: Fonte internet


L`imprenditore illuminato
Giuseppe Monaco ha 49 anni e dal 2000 gestisce a Ramacca, in provincia di Catania, un impianto di compostaggio e di selezione per la differenziazione a valle dei rifiuti solidi urbani (RSU); la sua impresa ha due peculiarità: è stata costruita senza alcuna sovvenzione pubblica ed è l`unica in Sicilia a realizzare con la gestione finale il recupero dei materiali che arrivano anche come rifiuto urbano tal quale indifferenziato.

Lo abbiamo incontrato nella sua azienda per farci spiegare come funzionano le cose.

- Come mai la scelta di un impianto di differenziazione a valle visto che sia il decreto Ronchi che le indicazioni del piano regionale dei rifiuti indicano nella raccolta differenziata a monte - cioè quella fatta dai comuni con il porta a porta e con le campane per la RD - il modello da seguire nelle strategie di recupero dei rifiuti?

È che la politica è sempre un po` lenta a recepire le cose. Provate a indovinare quante bottiglie di plastica possono entrare in una campana di raccolta: 20, forse 30 chili di PET? Pensate che per raccogliere quei 30 chili saranno necessari comunque un camion, un autista, un manovratore e uno che aggancia la campana. Pensate ai costi delle campane, ai costi delle campagne di sensibilizzazione spesso malriuscite, ai costi dello smistamento e all`inquinamento prodotto da tanti mezzi in movimento. Da noi arrivano rifiuti indifferenziati da un bacino di oltre 100.000 persone e con una ventina di operai e l`aiuto di qualche macchinario riusciamo a recuperare i materiali per il riciclaggio. Questo ci ha permesso di abbattere i costi della raccolta differenziata a monte di circa il 50% abbassando a 80€ a tonnellata i 120€ che i comuni normalmente spendono, rendendoci anche competitivi con il metodo del conferimento in discarica che attualmente costa tra gli 80 e i 110 euro a tonnellata. Il nostro sistema, inoltre, semplifica la vita per i cittadini che tutt`al più devono preoccuparsi di separare solo la frazione umida. Guardate che non sono il solo a dirlo, già in altre parti del mondo si sono resi conto di ciò e cominciano ad implementare questo tipo di raccolta. Quali sono i materiali che recuperate e qual è il loro valore di mercato? Quello che vale di più è l`alluminio delle lattine che viene pagato a 800 euro a tonnellata, poi c`è il polietilene teraftalato (PET) delle bottiglie a 80 euro, il polietilene ad alta e a bassa densità (HDPE e LDP) dei contenitori e delle buste di plastica a circa 50 euro e i materiali ferrosi a 40 euro. Poi c`è il compost di qualità fatto di rifiuti organici, compresi il verde e la carta non inchiostrata, a circa 10 euro a tonnellata che viene utilizzato come fertilizzante la cui composizione rientra fra i parametri prescritti per il biologico, molto utile ai fini del ripristino di un adeguato tenore di sostanza organica nei suoli. Resta circa un 10% di non riciclabile che diventa per la maggior parte combustibile da rifiuto mentre solo il 2-3% va a finire in discarica.

- Quindi un`economia reale, che crea posti di lavoro...

Certo, a fronte dell`ipotesi dei quattro termovalorizzatori che in Sicilia dovrebbero creare occupazione per circa 1000 persone, io credo che solo gli impianti di differenziazione possono dare lavoro a circa 3000 persone, senza considerare la conseguente crescita di tutto l`indotto dell`industria del riciclaggio che oggi recupera materiali quasi esclusivamente dal settore dei rifiuti speciali - batterie, olî, ospedalieri, ecc. - e, soprattutto, dei rifiuti da imballaggi con qualche provenienza dai rifiuti della raccolta differenziata ( soprattutto plastica e carta).

- Che riscontri ci sono stati e quali comuni vi inviano i rifiuti?

Veramente noi, in Sicilia, riceviamo rifiuti solidi urbani indifferenziati solo da Sigonella. Non ci sono comuni con i quali siamo riusciti a fare accordi, nonostante il corrispettivo del servizio con recupero sia più competitivo rispetto al costo di discarica; il resto ci arriva dalla Campania, come frazione umida raccolta separatamente visto che la legge permette di far viaggiare i rifiuti se destinati al recupero senza i limiti regionali prescritti invece per le attività di smaltimento. Purtroppo con gli ATO, la Regione ha costretto i comuni a unirsi per una gestione integrata dei rifiuti e, con grosse gare per l`aggiudicazione dei relativi appalti, i grandi gruppi - Amia di Palermo per Ionia Ambiente CT1 e Kalat CT5 e ATO ME4, Gesenu di Perugia ATO ME2, consorzi di imprese locali SIMCO associati a imprese extraregionali - hanno avuto la meglio sulle piccole imprese e cooperative non potendo queste essere competitive per progetti così complessi, il tutto con perdita secca di posti di lavoro delle imprese locali. Per quanto riguarda il futuro non si prevede niente di buono, infatti nella bozza del testo della convenzione (la versione definitiva, sebbene richiesta da diversi parlamentari siciliani, non è mai stata resa) tra la Regione e le aziende appaltatrici per il nuovo piano di gestione integrata dei rifiuti si parlava di un impegno a non consentire a terze aziende di svolgere attività con quanto oggetto della convenzione. A questo, però, le piccole aziende si sono ribellate e sono partiti una serie di ricorsi al TAR di cui si aspettano ancora gli esiti definitivi.

fonte terrelibere.org

Questo messaggio è replicato da:

ADODB.Field error '80020009'

Either BOF or EOF is True, or the current record has been deleted. Requested operation requires a current record.

/message.asp, line 0