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ReplicaArgomento del Forum: COMUNICATO STAMPA OLTRE IL DANNO LA BEFFA! Da: Email firmata Nino Distefano

Da parecchi anni ormai, vige un segnale stradale molto strano sugli incroci delle intersezioni con Via Roma, con l’indicazione della Zona a Traffico Limitato, che comprende il tratto di via Roma da Corso Italia a Via Salvatore.

Insieme alla segnaletica verticale, l’amministrazione passata ha ritenuto opportuno apporre dei dissuasori mobili lungo le intersezioni stradali, tali da non consentire il passaggio di autoveicoli. A seguire il divieto di transito indicato appunto dalla cartellonistica stradale, c’è la tabella indicante le giornate e gli orari del divieto di transito e ancora sotto, come in tutte le città che si rispettino, dove le indicazioni stradali rappresentano obblighi e divieti, esiste un’altra tabella, indicante i mezzi autorizzati a trasitare nella Z.T.L. ovvero, mezzi di Polizia, Vigili del fuoco e Autovetture a servizio dei disabili.

Nell’ottobre del 2006, di domenica, un gruppo di disabili ha organizzato un’incontro in via Roma, e trovandosi davanti i dissuasori anche se su ruote, in cemento e con le sovrastanti fioriere, improvvisarono una serie di telefonate al comando di Polizia Municipale, chiedendo che venisse aperto un varco per consentire l’accesso alle autovetture autorizzate al transito.

Le risposte furono varie, tra le tante, una diceva che potevano fare il giro ed incontrarsi dall’altra parte di Via Salvatore, un’altra che potevano provvedere a rimuovere e risistemare i dissuasori dopo il transito, e così via dicendo.

In Definitiva, quando intervenne la stampa per sollevare il caso, il problema non fu risolto ma nei giorni a seguire, l’amministrazione comunale di Ragusa, usci con un articolo sulla stampa locale, dichiarando la pseudo manifestazione come un attacco all’amministrazione comunale. E quindi, i dissuasori rimasero lì fino ad oggi, come emblema di un danno morale causato ai disabili, limitandone la mobilità, perché spesso, non è possibile nemmeno attraversarli con la carrozzina.

Oggi invece, forse tra i traumi provocati dalle insolazioni estive, o forse in atteggiamento di preparazione alla prossima campagna elettorale, ecco un miracolo!

In alcuni parcheggi per disabili, spunta una tabella nuova, su fondo arancio marcio e con la scritta “Vuoi il mio posto? Prendi il mio Hadicap”.

Forse stavolta l’Amministrazione comunale ha voluto fare un’operazione simile a quella dei distributori di latte fresco posizionati in alcune piazze della città. “Vuoi il latte? Prendi pure la bottiglia”. Oppure al bar “Vuoi il cornetto? Prendi pure il mio cappuccino”.

Noi non crediamo si tratti di un errore o di una provocazione, o di un modo per convincere gli automobilisti a non utilizzare i parcheggi per disabili, che comunque continuano ad usare ugualmente. Si tratta invece di un’oltraggio perpetrato nei confronti una categoria sociale che da anni lotta per la conquista di quei diritti inviolabili ed innegabili che gli appartengono. Di un vergognoso attacco alla dignità umana e al sentimento che proviene dal proprio valore morale, della propria onorabilità personale, perché i disabili, sono persone degne di rispetto incondizionato sulla cui dignità nessun interesse superiore può imporsi.

Il danno: tu potresti passare ma io te lo impedisco comunque!

La beffa: chi prende il tuo parcheggio sarà contagiato!

Questa è la politica dell’amministrazione del fare, basata sul rispetto, sui bisogni e sullo sviluppo culturale dei cittadini.






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