Giovanni Migliore - Cittadino Modicano


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Che fine ha fatto il bando dei rifiuti? Il sindaco dà i numeri
Buscema e la sua giunta restano impantanati nei rifiuti
Duccio Gennaro

I debiti del comune di Modica verso l’Ato sono di cinque milioni di euro e non nove. Il sindaco contesta i numeri forniti dai commissari liquidatori dell’Ato ambiente e chiede che i costi del trasporto per conferire i rifiuti fuori provincia siano spalmati su tutti e dodici i comuni. La seduta del consiglio comunale convocata per discutere della questione rifiuti ha portato a galla, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’emergenza in cui versa la città sia in termini di pagamenti nei confronti di Ato e fornitori del servizio sia per le prospettive prossime venture che non sono incoraggianti.

Forse per dare un primo contributo alla raccolta differenziata, di cui si è parlato diffusamente in consiglio, l’attuale assessore all’ecologia Giovanni Spadaro ha lanciato la differenziata a palazzo S. Domenico, per la serie "non è mai troppo tardi". «Vogliamo dare l’esempio a tutta la città –ha detto Giovanni Spadaro- ed è per questo che abbiamo collocato nei vari uffici contenitori per la raccolta di carta, cartone e cartoncino». A proposito di differenziata Antonello Buscema ha anche riferito in consiglio dati concreti; in un anno la raccolta è passata dal 6 al dieci per cento e pur essendo ancora lontana dal limite del 15 per cento fissato la città sembra rispondere positivamente.

Sullo sfondo, ed anche questo argomento è stato oggetto di lungo dibattito, c’è anche il nuovo bando per l’appalto del servizio di nettezza urbana. Approvato dal consiglio già sei mesi fa, così come proposto dall’allora assessore Tiziana Serra, il bando, nel quale è previsto un capillare sistema di raccolta differenziata, non decolla. L’Ato è anche in questo caso sul banco degli imputati perché ha sollevato delle eccezioni ed ha bloccato di fatto l’iter dell’appalto.

«Il bando era stato approvato dalla maggioranza come il toccasana ma nulla è avvenuto» -ha denunciato Paolo Nigro (Pid). Giovanni Migliore (Pdl) ha parlato di vero e proprio flop dell’amministrazione visto che il bando era pieno di errori e non è stato ancora approvato aggravando la situazione. Altro punto dolente è la possibilità di realizzare una nuova discarica. Per Carmelo Cerruto(Pd) si deve fare di tutto per riaprire la discarica di Scicli almeno per cinque mesi mentre per Luigi Carpenzano (Pdl), una prospettiva a medio termine è quello di consentire ad Ispica di aprire una discarica nel proprio territorio.

E’ una proposta che deve essere avanzata al presidente della Regione e che bisogna perseguire ad ogni costo. Per Vito D’Antona invece è la Prefettura che deve svolgere un lavoro di intermediazione tra gli enti coinvolti visto che tutti si guardano in cagnesco. Al prefetto tocca il compito di far sedere tutti attorno ad un tavolo perché c’è tanta confusione istituzionale. Concluso il dibattito Antonello Buscema si ritrova alle prese con due bollette esose da pagare entro martedì. La prima è di 166 mila euro alla Oikos per l’utilizzo della discarica di Motta S. Anastasia e 459mila euro da versare alla Tirreno Ambiente per il conferimento a Mazzarrà S. Andrea se vuole evitare l’azione legale che aumenterebbe i costi di spese legali e di interesse. L’emergenza insomma è dietro l’angolo.

EMERGENZA RIFIUTI IN PROVINCIA: POCHE ORE PER REPERIRE 886MILA EURO
Ancora poche ore per procurare 886mila euro. E’ la somma che sette comuni della provincia devono versare entro il mese alla Oikos la società che gestisce la discarica di Motta S. Anastasia dove negli ultimi tre mesi sono stati conferiti i rifiuti. La quota più cospicua del debito da onorare è di Vittoria, 201 mila euro, Modica, 166mila, S: Croce 144mila, Comiso 134 mila, Scicli 80 mila ed Acate 48mila. Non fa parte della lista Ispica che ha già versato la sua quota.

L’Ato non ha soldi per onorare il debito ed ha chiesto ai comuni i provvedere al più presto se non vogliono che i rifiuti restino per le strade visto che l’Oikos ha fatto sapere che dal 1 dicembre non accetterà più i rifiuti dei comuni morosi. Per Modica, Pozzallo, Scicli ed Ispica si profila intanto un’altra grana. La Tirreno Ambiente, società di gestione della discarica di Mazzarrà S. Andrea, che ha ospitato per alcuni mesi i rifiuti provenienti dai quattro comuni iblei, reclama i soldi dovuti.

Il conto ammonta a 966mila euro ed è così suddiviso; Modica 495mila euro, Scicli, 301 mila, Pozzallo 164 mila, Ispica 41 mila. La Tirreno Ambiente ha già dato mandato ad un legale per le azioni volte al recupero del credito con aggravio di spese ed interessi. Un ulteriore mazzata per le casse vuote dei comuni che non sanno più a quale santo votarsi. Peppe Sulsenti non può far altro che appellarsi al presidente della provincia di Franco Antoci perché il presidente si faccia promotore di un incontro tra tutti i soggetti istituzionali. L’incontro dovrebbe servire ad elaborare una proposta unitaria da sottoporre al presidente Raffaele Lombardo nella sua qualità di commissario per l’emergenza rifiuti.

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