Giovanni Migliore - Cittadino Modicano


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ReplicaArgomento del Forum: LA POLITICA DELLE PAROLE E QUELLA DEI FATTI NEL BEL MEZZO D’UNA CRISI SENZA PRECEDENTI. Da: Giovanni Migliore

Il Mondo è in crisi, comprese le super potenze che sino a poco tempo fa, venivano additate ad esempio di grande lungimiranza politica e notevole capacità amministrativa.
E poiché mi pare che il fallimento di alcuni Stati, la prospettiva di default per altri, non sia riconducibile a condotte scellerate d’un partito politico o d’un altro che abbia opposta visione politica in campo economico, bensì imputabile alla politica in senso lato, si può dedurre ch’essa stia risultando inadeguata rispetto al sistema Paese, perché il vivere ed operare nella propria torre d’avorio del politico, abbia fatto sicuramente dimenticare un principio tanto elementare quanto efficace ossia quello di assumere i comportamenti che assumerebbe nel privato in momenti di difficoltà, da buon padre di famiglia.

Se non ci convinciamo però che, oltre a fare le giuste analisi di ciò che succede nel Mondo, nel Paese, sia opportuno anche in ambiti più ristretti, iniziare ,per chi amministra, per chi ha un ruolo politico, ad adottare tutte quelle misure che il politico porrebbe in essere in seno alla propria famiglia, allora anche quest’esercizio di analisi dei fatti, diventa sterile e persino banale.

Un buon padre di famiglia si defilerebbe con pretesti banali piuttosto che assumersi le proprie responsabilità a tutela e per il bene della propria famiglia ?

Se la risposta è certamente no, perché dunque il politico lo fa ?

Perché i suoi interessi non sono i cittadini così come lo sarebbero i suoi figli !


Anche nel nostro Comune, dove spesso non si va al di là dei buoni propositi, si sta operando con il principio del buon padre di famiglia ?
Tutto fa propendere per il no, perché altrimenti, oltre ai proclami, ci s’impegnerebbe in serie analisi dei costi ed a ricercare le soluzioni che consentirebbero di registrare grandi economie sugli oneri passivi dell’Ente (oggi Modica spende la spaventosa cifra di 1,4 milioni di € all’anno in interessi passivi); registra entrate non riscosse per 50 milioni di € di cui 18 milioni per canone acqua e 12 milioni per tassa sui rifiuti solidi urbani.

Un buon padre di famiglia non avrebbe forse ricercato quelle misure per introitare quanto gli è dovuto, strutturandosi più adeguatamente ed uscendo in tal modo dal costante stato di Ente deficitario a rischio default ?

Ma la politica purtroppo non viene concepita come gestione degli interessi dei rappresentati ma piuttosto come mantenimento del potere ed in virtù di ciò, si soprassiede su tante anomalie che legittimamente indignano i cittadini, come ad esempio quella di mantenere un numero d’impiegati spropositato rispetto alle esigenze di quel settore e soprassedere al potenziamento di altri uffici che consentirebbero una gestione più corretta delle entrate, risolvendo non pochi problemi.

Ma anche altre proposte, come quella di premiare alcuni impiegati che s’impegnano a fare introitare maggiori risorse, oggi evase, all’Ente, non vanno certamente nella direzione che assumerebbe il buon padre di famiglia.

Un buon padre non aiuterebbe a mangiare i figli più deboli, piuttosto che ingrassare ulteriormente quelli già obesi ?

Nella nostra città esiste una complicata situazione di precariato, eppure, non si pensa di risolvere il problema pensando a ruoli dei precari che uscirebbero da uno stato lavorativo mortificante e che potrebbero anche migliorare la difficile situazione economico-finanziaria dell’Ente, no, anzi si prospetta di coinvolgere chi già ha un lavoro.
Penso dunque che se non si concepisce la politica con il principio del buon padre di famiglia, sono davvero poche le speranze che la società possa evolversi in positivo.

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