Giovanni Migliore - Cittadino Modicano


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ReplicaArgomento del Forum: Re: New politic : quartiere fontana,una risorsa contro la crisi. Da: geometra (in pensione)

carissimo collega (in quanto fortunato pensionato),
raccolgo con entusiamo la provocazione e comincio da lontano; più precisamente a cavallo tra gli anni settanta e ottanta.
Dietro la parola "RIQUALIFICAZIONE" si nascondeva una delle più grandi insidie sociali di quegli anni, con ripercussioni fino ai giorni nostri: l'edilizia economica e popolare sovvenzionata e convenzionata; ovvero grandi alveari per gente poco abbiente che veniva letteralmente relegata in ghetti_lager lontano dai cittadini "probi ed onesti" che potevano starsene tranquilli nei loro residences alberati e serviti di ogni comfort (non a Modica, però, dove la città ha subito uno sviluppo diverso tanto nella parte vecchia quanto in quella nuova).
A metà degli anni ottanta gli urbanisti conclusero che l'esperimento non era riuscito (vedi ZEN, PEEP o periferie popolari di qualunque città d'Italia, ma anche i cugini francesi con le loro "banlieu" non scherzano, anzi hanno raggiunto apici di decadenza sociale che non hanno pari nel mondo se non nelle grandi metropoli degli Stati Uniti d'America).
Tutto da rifare dunque, prevedere l'integrazione sociale e non l'emarginazione, ma...
ma gli urbanisti (di solito grandi teorici) non avevano fatto i conti con l'economia e con i grandi appalti, con gli interessi che gravitano attorno allo "sviluppo verticale" della città a scapito dello "sviluppo intelligente".
E veniamo ai giorni nostri; facciamo uno zoom su Modica e poi su Via Fontana, fino all'ex Foro Boario (oggi costruenda villetta comunale) e, come possiamo vedere dai fotomontaggi allegati ad un progetto di "riqualificazione" che il Cons. Migliore mette gentilmente a disposizione del cittadino [IL CONS. MIGLIORE, HO DETTO, NON IL SINDACO BUSCEMA], di tutto si tratta fuorchè di riqualificazione.
Si tratta di cementificazione;
si tratta di addensamento edilizio;
si tratta di congestione;
si tratta di business;
si tratta di emarginazione di famiglie poco abbienti che vengono contrassegnate con la X e poste lungo l'alveo di un torrente a rischio idrogeologico (tanto chi se ne frega se a rimetterci le penne sono dei poveracci);
si tratta di far arrivare soldi (lodevole), se poi vengono spesi male, pazienza!

Personalmente vedrei la riqualificazione qualora il progetto prevedesse dei corsi alternativi al greto del torrente, giusto per non rivedere le scene genovesi che hanno fatto il giro del mondo;
qualora al posto di orrende palazzine fossero state previste casette bipiano con sottotetto più consone al nostro tessuto cittadino;
invece no! il progettista si è assuefatto alle palazzine esistenti (probabilmente oggetto di sanatoria!) pensando che così si amalgamava il tessuto urbano; come dire: dove c'è già degrado, un pò in più non si nota, anzi diventa una regola compositiva.

Nota 1: ma la Sovrintendenza lo ha visto il progetto?

Nota 2: ma i geologi che visionano il progetto sono sicuri che DUE PIANI INTERRATI non subiranno spinte idriche alle prime acque che alimentano i lati del torrente? (ricordiamo, per la cronaca, che le acque provenienti dai costoni non entreranno nell'alveo del torrente, ma si fermeranno ai lati, spingendo verso l'alto tutto quello che gli capita a tiro).

Per ora è tutto, nei dettagli costruttivi entreremo a suo tempo.

saluti,
geometra in pensione.

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