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ReplicaArgomento del Forum: Re: Re: Re: Re: Perché la soka gakkai è una setta: Da: silvio

...ha detto bene, "La luce da fastidio a chi non sa vedere".
Apra gli occhi, o meglio, cerchi il VERO BUDDHA e anche lei vedrà la luce.

Questo messaggio è replicato da: Re: Re: Re: Perché la soka gakkai è una setta: da Gabbrielli Gabbriella

Repliche per questo messaggio

  • Commento inviato da: Michele'68Firenze in data 09/10/2012 12:25:02
    > Buonasera, sono un ex- membro(per)11anni che dopo aver smesso PER ALTRETTANTI, di “praticare” il buddismo di Nichiren all’interno della SG ha percorso altre strade buddiste e poi è ritornato alla pratica del buddismo Nichiren, perché la sento come la mia via, la dimensione spirituale, più adatta per me; (d’altra parte, io credevo nel karma anche quando non ero buddista, vero cardine di tutte le fedi buddiste, insieme al raggiungimento dell’illuminazione) condivido alcune critiche all’organizzazione e in generale comprendo le esperienze negative di alcune persone, ma lascio correre, sia perché le organizzazioni sono fatte di persone (e chi vuole capire capisca), sia perché non rientra nelle mie preoccupazioni, per il momento, di rientrare ad essere membro, ma alcune premesse ed un paio di repliche ci tengo a fargliele notare. Premesse: nessuno mi ha mai fatto il lavaggio del cervello, ho sempre avuto massima libertà di approfondimento e di controbattere; SOPRATTUTTO nessuno mi ha seguito, minacciato, “stalkerizzato” (mi passi l’orrendo anglicismo” italianizzato); le istituzioni come la protezione civile, la croce rossa, le chiese di qualsivoglia credo, non sono forse piramidali? ALTROCHÉ! SE LO SONO! Nella chiesa cattolica non ci sono forse i preti pedofili e quant’altro? ECCOME! Eppure non per questo si smette di credere in Dio; il Padre Nostro funziona anche se lo si dice senza i preti e senza andare in chiesa? CERTO CHE SI!
    Repliche: il juzu NON è UN AMULETO bensì un rosario buddista (come lei stesso dice più avanti, ma non fa comprendere né il senso, né la differenza con un amuleto, nonostante i links inseriti) in uso anche in altre scuole buddiste, in altre forme s’intende, rappresentativo DELL’UOMO e dei principi CARDINI della fede: serve solo a strofinarlo per ritrovare la concentrazione, quindi è un “corollario” NON una cosa essenziale (io ad esempio, lo adopero solo a casa) come del resto tutti gli accessori buddisti. Sul Gohonzon, sorvolo, primo, perché è tristissimo (e glielo dico senza intenzione di offenderla) che lei non abbia compreso che è dentro di lei e che quello è solo un mezzo, chiaramente ricco dei suoi significati; secondo, perché sa dove reperirne la giusta definizione ufficiale, se non crede, MA RICORDI: LA FEDE è DENTRO DI LEI. Anche su questo, scuole ben note di buddismo, hanno i loro altarini e la ruota da girare. Terzo: può, se è muto, cieco, malato, o ha altre necessità, recitare Daimoku anche solo con la mente. E questo la dice lunga sul reale aspetto del Gohonzon… e aggiungo, di una fede.
    Concludendo: spero di essere stato esaustivo, anche per chi lo leggerà, pur non sviscerando tutte le definizioni, che, ripeto, sia lei che i lettori, volendo fornirete adeguatamente attraverso i links ufficiali, oppure (perché no?!)ve le andrete a cercare, se lo vorrete.
    Distinti saluti, Michele – Firenze.



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